venerdì 12 settembre 2014

Una vita da... Delpierista!





Per chi, come me, è juventino D.O.C nonchè delpierista convinto,
oggi è un giorno particolare. Esattamente ventuno anni fa, al '74 di Foggia-Juventus, Fabrizio Ravanelli veniva richiamato in panchina per lasciare spazio a colui che ne avrebbe conquistato uno enorme, nei cuori della tifoseria juventina e non solo. Stava per esordire in serie A Alessandro Del Piero. Un giovane ragazzino che sarebbe diventato una delle leggende della squadra bianconera. La mia leggenda, il mio Capitano, idolo incontrastato della mia vita,dai miei 16 anni ad oggi (non me ne voglia Lllorente,ma Alex è sempre il number one).
L'unico cristiano al mondo per cui ho fatto follie, macinato km su km e ho spesso messo a repentaglio la mia incolumità. Solo per lui. E per me, ovviamente. Perchè le emozioni che mi ha regalato, non le ho mai più provate. Nessun altro calciatore potrà riuscirci. Chi mi conosce da tanto tempo, sa perfettamente di cosa parlo. Sa quanto l'ho amato e quanto ancora io lo stimi anche se non gioca più nella mia squadra del cuore.
Le mie sorelline si ricorderanno di certo di com'era la nostra camera: le due pareti accanto al mio letto, erano interamente tappezzate da poster e foto di Del Piero. E da tanti cuoricini rossi. Lo ammetto: avevo la classica cottarella adolescenziale per il personaggio famoso, solo che, invece di perdere la capoccia per un cantante o un attore, io avevo scelto un calciatore. E a quei tempi, non ce n'erano tante in giro di tipe come me. Il calcio era ancora una faccenda molto maschile, soprattutto nel mio paesello, dove questa mia passione per la Juve e Del Piero mi ha pure procurato qualche problemino. Ma come sempre, sono andata oltre e ho seguito il sogno di poterlo incontrare. Perchè se mi metto qualcosa in testa, prima o poi l'otterrò. Come dice un mio amico, "Tijmp' e iacqu' vol' a crép' ma u latt' lla ffè" (traduzione per i non castellanetani: Tempo e acqua vuole la capra, ma il latte lo farà alla fine). Questo per dire che nella vita ci vuole pazienza ma anche costanza. E io ne ho avuta, se dopo 4 anni da quel 12 settembre 1993, sono riuscita non solo ad incontrare Alessandro privatamente, ma anche ad avere di più. Ma di questo parleremo un'altra volta. Oggi sorrido davanti a  questo strano anniversario, ma non solo... Mi vengono in mente un sacco di ricordi e mi viene in mente anche un uomo molto speciale. Sono 8 mesi che non c'è più la persona che mi ha assecondata
nella mia splendida follia juventina e delpierista: il mio mitico papà, a cui devo la mia passione per il calcio, il tifo in curva e non solo...

La mia cameretta delpierista

La mia sedia durante gli anni del liceo

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